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PULCINI AL MUSEO “MARCONI”

Nella soleggiata, tiepida ed asciutta mattinata del 27 febbraio 2019, le porte del Museo “Marconi” si sono aperte ad uno speciale gruppo di visitatori: gli alunni di due classi prime della scuola elementare di Borgonuovo di Pontecchio M. (sei/sette anni di età) accompagnati dalle rispettive Insegnanti. Seduti in circolo sul prato di Villa Griffone, tra il cimelio del Panfilo “Elettra” e la statua di Marconi con una espressione del viso che sembrava davvero molto compiaciuta, i bambini hanno ascoltato molto attentamente la descrizione del luogo in cui si trovavano dalla viva voce della Direttrice del Museo Dott.ssa Valotti. Successivamente, tutti seduti in Aula Magna ad assistere ad una proiezione del tutto particolare, appositamente concepita e realizzata dal Museo (su suggerimento e con la collaborazione della Maestra Simonetta) e destinata ai bambini delle prime classi elementari con l’intento di avvicinarli al mondo Marconiano in un modo semplice e facilmente comprensibile:

L’ALFABETIERE MARCONIANO
 
Per ognuna delle 27 lettere dell’alfabeto è stata proiettata una slide con una parola di un personaggio, luogo o apparecchiatura e corredata da alcune immagini esplicative, ad esempio: A Antenna - B Bologna - C Collina (Celestini) - E Elettra - J Jameson - M Marconista - P Punto e linea - T Telegrafo.
I Bambini hanno letto in coro e senza tentennamenti, di volta in volta, il titolo di ciascuna slide proiettata e la Dott.ssa Valotti ne ha loro spiegato i contenuti. E’ seguito il meritato intervallo con merenda all’esterno nella aiuola rotonda antistante la Villa.
 

La visita è proseguita per le due classi alternativamente nella “Sala dei Bachi” dove hanno utilizzato le apparecchiature didattiche e nella “Sala Museale” dove insieme ad Adriano (guida tecnica che per un giorno si è calato nell’esperimento di coinvolgere visitatori così giovani) hanno preso visione del funzionale sistema telegrafico Morse “CON I FILI” che permise rapide comunicazioni e che si diffuse in tutto al mondo. Spiegato ai visitatori in erba il motivo della nascita del nuovo “Alfabeto Morse” e per soddisfarne la curiosità dell’utilizzo, è stata attivata la macchina telegrafica che, comandata dal tasto attraverso i fili, ha riprodotto in codice il nome di una Insegnante presente. La zona sarà poi analizzata da parte degli Alunni, al rientro in classe, per verificare la correttezza del “messaggio” trascritto.
 

A quei tempi rimaneva però irrisolta la comunicazione tra le navi in navigazione e terra, in particolar modo in caso di richiesta urgente di aiuto. Irrealizzabile mantenere un contatto telegrafico con filo tra la nave e il porto di partenza e poi, come ha ben ricordato ed evidenziato un bambino, “i fili elettrici nel bagnato sono molto pericolosi”.

A questo punto della visita, i bambini sono stati edotti che Guglielmo M. sapeva dell’esistenza di strane onde che non si vedono, ma che si diffondono nello spazio senza bisogno di fili.

Sono stati anche portati a conoscenza, spiegando loro con semplicità, gli esperimenti condotti dal giovane Inventore proprio utilizzando queste onde, inizialmente nella Stanza dei bachi, poi all’esterno della Villa e conclusi, autunno 1895, con l’esperimento della Collina dei Celestini: i tre squilli di campanello e il colpo di fucile che ne sanciva la perfetta riuscita.

Catturata l’attenzione della giovanissima platea, enfatizzato anche dalle Insegnanti, si è ripetuto con gli apparati presenti nell’area museale lo stesso esperimento evidenziando, come allora, l’assenza di fili.

E se al posto del campanello, è stato chiesto ai bambini, collegassimo al ricevitore la macchina telegrafica come intuì in modo geniale e fece Guglielmo M. ,  succederebbe che…. Tutti i vispi occhietti puntati sulla macchina Morse che, in funzione, riproduceva il messaggio inviato con il tasto, messaggio trasportato ora NON più dai fili, ma dalle invisibili onde radio e quindi ecco il “TELEGRAFO SENZA FILI” hanno risposto all’unisono i bambini.

Cioè un potente mezzo di comunicazione che, tra l’altro, non ha fatto più sentire “sole” le navi in navigazione in mezzo al mare o agli oceani.

A mezzogiorno, poco più, l’arrivo puntuale dei due gialli scuolabus ha sancito la fine della visita. Indossati i giubbotti e zainetti in spalla, tutti a bordo per il rientro a Borgonuovo. Ciao bambini, arrivederci ad un prossimo futuro incontro da più grandicelli per un approfondimento che vi porterà ad essere Ambasciatori Marconiani.

Al Muso resta una emozione unica per una esperienza più che positiva e un arricchimento delle modalità espositive da proporre agli studenti più giovani.

                                                                                                                    Adriano, i4yce

 

 

 

 


 

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